Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il decreto che disciplina il funzionamento del Fondo Impresa Donna per rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile.
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021 (GU Serie Generale n.296 del 14-12-2021).
Il provvedimento disciplina le modalità di azione del Fondo, al fine di realizzare gli obiettivi, stabiliti dalla legge, di promozione e sostegno all’avvio e al rafforzamento dell’imprenditoria femminile, nonché di sviluppo dei valori imprenditoriali presso la popolazione femminile e di massimizzazione del contributo alla crescita economica e sociale del Paese da parte delle donne.
Gli interventi del Fondo Impresa Donna sono articolati in tre linee di azione:
- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili;
- azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile.
Possono accedere al Fondo e beneficiare delle agevolazioni le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e iscritte nel registro delle imprese.
Tra i requisiti necessari ci sono l’essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie, non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea, aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal MISE un ordine di recupero.
Sono ammesse, inoltre, le lavoratrici autonome, in possesso della partita IVA, aperta da meno di dodici mesi alla data di invio dell’istanza di sussidio, fatta salvo l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento.
Solo per il capitolo ‘nascita’, possono presentare domanda anche le persone fisiche che intendono costituire una impresa femminile. In tal caso, l’ammissione alle agevolazioni è subordinata alla trasmissione della documentazione necessaria a dimostrare l’avvenuta costituzione dell’impresa – o in caso di avvio di attività libero professionali l’apertura della partita IVA – entro sessanta giorni dalla comunicazione dell’esito positivo della valutazione inviata da Invitalia, in qualità di soggetto gestore.
Per entrambi gli incentivi – ‘nascita’ e ‘consolidamento e sviluppo’ – sono ammesse attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo con programmi di investimento da realizzare entro due anni il cui tetto di spese ammissibili è fissato a:
- 250mila euro per le nuove imprese;
- 400mila per quelle già esistenti.
Per quanto riguarda il capitolo ‘diffusione della cultura’, invece, il Fondo sostiene un ampio ventaglio di iniziative. Dalla promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, alla diffusione della cultura imprenditoriale tra le donne, passando per l’orientamento verso percorsi di studio nelle materie STEM, fino alla sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e alle azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa.
Guardando agli incentivi per la nascita delle imprese femminili, le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, secondo la seguente articolazione:
- per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100mila euro, è prevista una copertura dell’80% delle spese ammissibili – elevata al 90% solo nel caso di donne disoccupate che avviano un’impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo – e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50mila euro;
- per i programmi che prevedono spese ammissibili oltre i 100mila e fino a 250mila euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili. Relativamente allo sviluppo e al consolidamento delle imprese femminili, gli aiuti variano in base all’anzianità delle realtà aziendali. Nello specifico:
- per le imprese femminili costituite da almeno dodici e da non più di trentasei mesi, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili;
- per le imprese femminili costituite da oltre trentasei mesi, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili di cui sopra, l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato prevista dal punto precedente si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.
I finanziamenti agevolati sono “a tasso zero”, hanno una durata massima di otto anni, non sono assistiti da forme di garanzia e sono rimborsati dopo dodici mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.
Durante il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, le imprese possono beneficiare anche dei servizi di assistenza tecnico-gestionale fino a un valore massimo complessivo non superiore ai 5mila euro. Nello specifico, 3mila euro sono erogati da Invitalia per fornire assistenza tecnica sulle agevolazioni e trasferire competenze specialistiche strategiche, mentre i restanti 2mila sotto forma di voucher, all’impresa beneficiaria che ne faccia istanza, a copertura del 50% del costo per l’acquisto di servizi specialistici, di importo non inferiore a 4mila euro, acquisiti da soggetti terzi esperti e qualificati in attività di marketing e comunicazione.
Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.
Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione in un’apposita sezione del sito di Invitalia.
L’apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal MISE con successivo provvedimento, con il quale saranno anche fornite le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi.